Scuola Di Donato Roma

Il Blog dei genitori ed insegnanti della Scuola Di Donato, Roma.

ARROGANZA E MALAFEDE MINISTRA GELMINI ALLA TV PUBBLICA marzo 15, 2011

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Roma, lunedì 14 marzo 2011

COMUNICATO STAMPA Dichiarazione di Vito Meloni, responsabile Nazionale Scuola PRC-SE GELMINI – MELONI (RIFONDAZIONE COMUNISTA – FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): ARROGANZA E MALAFEDE MINISTRA GELMINI ALLA TV PUBBLICA

Lo show televisivo della Gelmini durante la trasmissione Che tempo che fa dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, come la protervia con la quale la ministra si accanisce contro la scuola pubblica si accompagni all’arroganza e alla malafede. È arroganza e malafede sostenere che la spesa per la scuola pubblica è aumentata quando si è responsabili di più di otto miliardi di tagli; che sono stati eliminati gli sprechi quando si taglia sul sostegno ai disabili, si diminuiscono ore di insegnamenti fondamentali come, ad esempio, l’italiano nelle scuole medie o i laboratori nei tecnici e professionali; che è stata assicurata la qualità quando sono stati devastati modelli pedagogici che il mondo intero ci invidiava, come il tempo pieno e le compresenze, o quando si costringono gli alunni in “classi-pollaio” sovraffollate; che nessuno è stato licenziato quando sono stati brutalmente espulsi dalla scuola i precari a decine di migliaia, anche dopo lunghi anni di servizio; che non si è toccato lo stipendio degli insegnanti quando sono stati bloccati i rinnovi contrattuali e gli scatti di anzianità; che ci sono troppi bidelli quando, proprio a causa dei tagli, molte scuole non sono in condizione di assicurare il minimo di vigilanza e sicurezza in tutti i plessi scolastici. Paradossale, poi, la difesa dei finanziamenti alle scuole private. Pretendere che i quattrini dati alle suole private facciano risparmiare lo stato, oltre a fare a pugni con i più elementari principi di aritmetica, significa negare il fondamento costituzionale secondo il quale l’istruzione dei propri cittadini è un dovere irrinunciabile dello stato. La migliore risposta alla Gelmini è il milione di cittadini che sabato è sceso in piazza per difendere la Costituzione e la Scuola pubblica. La mobilitazione deve ora continuare fino alla cacciata sua e del governo.

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Ufficio Stampa Prc-Se

 

12 marzo Manifestazione marzo 10, 2011

Filed under: proteste — scuoleinpiazza @ 4:22 PM
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Per la Scuola della Repubblica” Comitato Nazionale Scuola e Costituzione

Roma 12 marzo 2011

L’Associazione Nazionale “Per la Scuola della Repubblica” e il “Comitato Nazionale Scuola e Costituzione” aderiscono alla Manifestazione del 12 marzo che segna uno scatto d’orgoglio della società civile contro le incessanti aggressioni ai principi fondamentali della Costituzione e a quella cultura della democrazia che in essa affonda le sue radici.

Sono di questi ultimi giorni gli attacchi urlati dal nostro Presidente del Consiglio contro la Scuola dello Stato.

Come associazioni che operano per la difesa della Scuola dello Stato, per la sua laicità, per l’attuazione compiuta dei principi dell’uguaglianza e del pluralismo, negati nelle scuole private, saremo in piazza a fianco dei promotori per difendere il concetto di libertà oggi continuamente mistificato e offeso.

Ma la nostra protesta non si fermerà il 12 marzo.!

Auspichiamo che l’intero mondo della scuola e dell’università tragga da questa giornata maggior forza per proseguire nella grande mobilitazione in atto da mesi, volta ad arrestare i provvedimenti specifici che si sono abbattuti in questi ultimi anni su docenti, studenti, genitori, su tutti gli operatori della scuola nel tentativo di distruggere conquiste pedagogiche che ne hanno rappresentato fin qui la vera innovazione.


Art. 33.

L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

Art. 34.

La scuola è aperta a tutti.

L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.